L’emozione dell’esordio

Il 12 luglio 2015 è stato un giorno molto particolare: il compimento di un cammino iniziato circa un anno fa ed al tempo stesso l’inizio di un nuovo percorso che spero durerà a lungo.
Dopo tante chiacchiere, numerosi allenamenti, abbondante sudore, molti dubbi e dopo aver scocciato tutte le persone che mi circondano, è finalmente giunto il momento del mio esordio nel meraviglioso mondo del Triathlon. Anzi, del NOSTRO esordio: il mio stesso destino è stato condiviso dal caro amico Davide.

Luogo ed evento sono stati scelti in maniera quasi casuale, con la consapevolezza che saremmo stati in un posto fantastico. Triathlon Sprint Ledroman in Val di Ledro, Trentino.

Arriviamo con un giorno di anticipo in modo da avere il tempo di prendere confidenza con il lago ed il percorso in bici e per goderci un bel week-end in compagnia delle nostre amate supporter (Giulia e Stefania).

Il tempo è bello ed accogliente ed il posto ancora più incantevole di quello che ci aspettavamo. Il lago, circondato da alberi e montagne, è paradisiaco con quel suo colore a metà tra l’indaco ed il verde. Lungo tutta la costa ci sono innumerevoli spiaggette, compresa quella da cui partiremo l’indomani per la nostra avventura.

Mentre le ragazze si godono il sole ed il meritato riposo, io e Davide inforchiamo le bici e percorriamo il giro da 10 km che andrà percorso due volte durante la gara. Per due terzi del tragitto si seguono le sponde per poi percorrere una salita di un paio di chilometri a pendenza piuttosto costante del 7% seguita da una ripidissima discesa (oltre il 20%). Ci emozioniamo ad ogni incontro con altri triatleti con bici bellissime e ci sentiamo già parte di un bel gruppo!

Posate le bici è il momento di assaggiare l’acqua del lago. Sappiamo che durante la gara ne berremo parecchia, quindi meglio testare a cosa andiamo incontro. Messa la testa sotto si è avvolti dall’azzurro. Non mette paura ed è stranamente rilassante. Nuotiamo una decina di minuti insieme e torniamo a riva. Andiamo a ritirare il pacco gara ed a richiedere le ultime informazioni. È inutile negare che entrambi siamo positivamente emozionati.

Non rimane che dare un’ulteriore controllata a tutto il materiale, cenare evitando cibi troppo pesanti (e purtroppo anche la birra d’ordinanza) e provare a farsi una bella dormita. Nei giorni precedenti ho dormito molto poco e mi è bastato posare la testa sul cuscino per sprofondare nel mondo dei sogni.

Mattina della gara: colazione sana e leggera ed un po’ di emozione che ci accompagnerà fino alla partenza. Arriviamo in anticipo al luogo della gara e cominciamo a preparare tutto il necessario. Siamo entrambi concentrati sulle operazioni da compiere, sui dettagli per allestire al meglio la zona cambio, sui movimenti che andremo a compiere e sui dettagli logistici.
Poco dopo veniamo a sapere che la muta è facoltativa ed entrambi non sappiamo come comportarci. Davide non ha una muta e avrebbe dovuto noleggiarla in loco e provarla poco prima della partenza. Io ho portato la mia muta nuova di zecca ma ho avuto solo una breve occasione per provarla e non sono sicuro di riuscire a sfilarla in poco tempo senza rimanere incastrato. Complice anche il caldo e lo spirito di solidarietà verso Davide, decido di lasciarla nella borsa.

Ledroman - Triathlon Sprint 2015

Terminata la preparazione della zona cambio ed il momento emozionante della marchiatura, in cui per la prima volta ti senti un vero Triatleta, iniziamo un breve riscaldamento di corsa e poi in acqua. Appena uscito dal lago ho il primo tuffo al cuore della giornata: sia io che Davide, insieme a molti altri atleti, veniamo richiamati per sistemare la zona cambio, pena squalifica. Entro di corsa ed apparentemente non vedo nulla fuori posto. Chiedo consiglio ad un giudice il quale mi dice che probabilmente si è trattato di un errore ma per essere sicuro mi consiglia di tirare un po’ indietro l’asciugamano in modo che non sporga dal profilo della bici appesa alla rastrelliera.

Mancano pochi minuti al briefing ed alla successiva partenza in batterie. Davide nella seconda ed io nella terza ed ultima. Veniamo radunati sotto l’arco dell’arrivo in modo da poter effettuare la punzonatura elettronica dei chip. Dopo una breve spiegazione del percorso il gruppo delle donne si stacca per andare verso la spiaggia. Sono concentrato, teso, felice di trovarmi tra quella gente in quel momento e voglioso di godermi ogni istante. Sono circondato da atleti la maggior parte dei quali con indosso la muta. Rimpiango un po’ la mia scelta precedente di rimanere senza ed attendo il mio momento.
Poco prima è il turno di Davide che si avvia verso la spiaggia. Un caloroso in bocca al lupo reciproco e poi sparisce tra tante cuffie verdi. Quando arrivo anche io sulla spiaggia vedo le donne partire e rimango impressionato dalla velocità con cui mulinellano le braccia. Dopo soli 9 minuti le prime cominciano ad arrivare, tra gli applausi nostri e del pubblico. Parte la prima batteria uomini, poi la seconda (forza Davide!) e tra due minuti tocca a me. Rido e scherzo con un “collega” per stemperare la tensione e sono molto felice di incrociare ancora Giulia prima di buttarmi in acqua. Arrivato al pelo dell’acqua mi sposto completamente a destra e cerco di copiare i movimenti degli altri atleti con più esperienza. Vedo che si pucciano in acqua e faccio altrettanto. Pochi secondi ancora per concentrarmi e via!

Ledroman - Triathlon Sprint 2015

Il nuoto era la frazione che più temevo e purtroppo le attese si sono rivelate corrette. Pur partendo defilato e decisamente tranquillo, nei primi metri vengo raggiunto da un calcio in faccia che mi sposta gli occhialini. Nessun problema, alzo la testa, li sistemo e riparto. Dopo pochi istanti sono solo, decisamente troppo solo. Un po’ per la partenza defilata, un po’ per il ritmo molto blando. Ogni volta che alzo la testa vedo concorrenti molto più avanti di me e la prima boa sembra lontanissima. Fatico a mantenere uno stile ordinato ed efficace.
Mi prende un po’ di sconforto perché essendo tra gli ultimi dell’ultima batteria non avrò compagni validi in bici. Ma mi aspettavo tutto ciò e non mi lascio soverchiare dalle emozioni negative. Bracciata dopo bracciata, annaspando e bevendo un po’ più del dovuto, mi avvicino finalmente alla prima boa. In quel momento mi accorgo di non essere messo poi così male e che tanti atleti sparpagliati stanno convergendo insieme a me.
Tra la prima e la seconda boa riesco a nuotare molto meglio, rilassato e con più continuità. Ho sempre molti problemi a tenere la rotta corretta e quando alzo la testa mi affondano le gambe e non riesco più a nuotare a stile. Però recupero alcuni atleti della mia batteria ed addirittura di quella precedente. Superata la seconda boa è ormai questione di poche decine di metri. Ci siamo quasi, questo tempo che sembra infinito sta finalmente per terminare e poi arriverà la parte più divertente.

Ledroman - Triathlon Sprint 2015

Esco dall’acqua e corro a perdifiato verso la zona cambio, non del tutto consapevole di quello che faccio, come se avessi inserito il pilota automatico. Sento Giulia e Stefania che mi incitano, non riesco a vederle ma sono molto felice che siano lì. Via cuffia, via occhialini, butto tutto a terra, infilo le scarpe da bici, prendo la bici, corro, corro, corro, salto sulla bici, aggancio le scarpe, pedalo e finalmente comincio a focalizzarmi nuovamente.
Metto nel mirino un piccolo gruppo, lo raggiungo ma sono troppo lenti così passo a quello dopo. Mi metto in coda, bevo e passo davanti. Cerco di organizzarmi con i miei compagni di avventura. Due mi seguono e partiamo all’arrembaggio di tutto ciò che si muove davanti a noi. Superiamo molti atleti e sono sorpreso di quanto stia andando bene questa frazione. Rimango solo con il concorrente con cui pedalerò per tutti i prossimi chilometri e troviamo il tempo di presentarci, fare qualche battuta e complimentarci con noi stessi. Non ci supera mai nessuno mentre noi ne lasciamo alle spalle parecchi.
La prima salita la affrontiamo rilassati e agili e nella ripida discesa successiva perdo per un attimo il mio compagno di avventura, salvo poi riagganciarlo subito dopo. Secondo giro come il precedente salvo che a metà della salita veniamo superati da un avversario. Ci guardiamo, sorridiamo e ci diciamo che prima o poi doveva succedere. Alla fine della frazione ciclistica ci salutiamo e ci ringraziamo a vicenda per il reciproco aiuto.
Questi sono i momenti che più rimangono impressi nella mente. Così come l’incitamento corale in ingresso alla T2. Mi sorprende sentire molte voci oltre a Giulia e Stefania. Scoprirò dopo che le nostre supporter avevano organizzato una piccola claque per accoglierci in zona cambio.

Ledroman - Triathlon Sprint 2015

Altro cambio con il pilota automatico e via a perdifiato per gli ultimi 5 km che mi separano dal sognato traguardo. La corsa è il mio habitat naturale anche se il caldo, il fondo sterrato ed i continui cambi di pendenza mi fanno affaticare più del dovuto. In ogni caso continuo a ripetermi in testa che ormai è fatta, che sono finalmente un triatleta, che il mio sogno, semplice ed ingenuo, si sta avverando.
Assaporo gli ultimi momenti godendomi i numerosi incitamenti del pubblico (addirittura un gruppetto con pentole e mestoli per fare baccano!). In poco tempo mi ritrovo sul rettilineo finale. Passo sotto al traguardo e alzo le mani al cielo dirigendomi subito da Giulia e aspettando Davide per condividere con lui questa grande emozione.

Ledroman - Triathlon Sprint 2015

Ci sono tante altre cose da raccontare ma ormai mi sono dilungato più del necessario. Lascerò ad un altro post il compito di descrivere i momenti successivi e soprattutto i giorni seguenti. L’immediata decisione di iscriverci all’Olimpico di Peschiera, la voglia di allenarsi ancora più intensamente ed in testa la certezza di aver incontrato qualcosa di speciale.